• Riflessioni

    Chiudi quella bocca

    Il 29 Agosto 1952, a New York, durante un recital di pianoforte contemporaneo, il musicista David Tudor sedette allo strumento per eseguire l’ultimo lavoro del compositore John Cage (1912-1992): 4’33”. Tudor prese posto sul panchetto di fronte al pianoforte, girò le pagine dello spartito, chiuse la ribaltina, e… …non fece assolutamente nulla. Per quattro minuti e trentatré secondi. Perché questa è, di fatto, 4’33”: una non-esecuzione. Nessuna nota suonata, e nessun tasto premuto sullo strumento (il quale, per inciso, può essere di qualsiasi tipo… dal momento che non viene usato!). Roba da orinatoio E’ facile immaginare i commenti feroci di chi negli anni avrà assistito alle esecuzioni di 4’33”. Frasi…

  • Riflessioni

    Van Halen e gli M&M’s: saper leggere tra le righe

    Non è un mistero: le rockstar hanno abitudini davvero fuori dal comune, bizzarre e spesso incomprensibili. Vi si potrebbe scrivere un libro (e non escludo che sia stato fatto). Ma se alcune di tali abitudini sono a dir poco discutibili (ad esempio, sfasciare le camere di albergo: vedi Keith Moon degli Who), quella di cui parliamo in questo articolo nasconde in realtà un retroscena interessante. All’inizio degli anni ’80, gli americani Van Halen rappresentavano la rock band del momento. Trascinati dal compianto e fenomenale chitarrista Eddie, erano in grado di fornire delle esibizioni dal vivo fenomenali: tanti watt, tanti decibel, tanta energia. Il contratto che la band somministrava agli organizzatori,…

  • Riflessioni

    Progetti: obiettivi chiari, amicizia lunga

    Un progetto si porta sempre dietro vari elementi: risorse, verifiche, riesami, transfer, validazioni, e chi più ne ha più ne metta. Alla base di tutto, però, c’è l’obiettivo. E cioè, molto semplicemente: cosa intendo conseguire? Se non si condivide l’obiettivo, ritengo abbia poco senso salire a bordo. Semplice, no? Mah, forse non troppo… a giudicare dalla storia che mi appresto a raccontare. E che non ho tratto da un ambito professionale, ma che presenta molti aspetti che non di rado si possono incontrare anche in ufficio. Una normale “cover band” Tra le mie passioni c’è la chitarra elettrica, e qualche tempo fa ho pensato di mettere in piedi una band…

  • Lavoro,  Riflessioni

    La lezione del Challenger

    La cabina di pilotaggio restò integra, ma fuggire sarebbe stato impossibile: i sette membri dell’equipaggio non indossavano tute pressurizzate, e lo Shuttle non disponeva di seggiolini eiettabili. Si può solo sperare che abbiano rapidamente perso conoscenza, prima di schiantarsi in mare a oltre 300 km/h. Ma come mai avvenne tutto questo, la mattina del 28 Gennaio 1986? Apparentemente, la colpa fu di una guarnizione in gomma del tutto simile a quella delle caffettiere moka: un o-ring collocato su un booster (razzo a propellente solido usato nel decollo), necessario a tenere accoppiate le paratie isolanti del booster stesso. La mattina del lancio faceva molto freddo (2.5°C), e durante la notte si scese anche sottozero. Lo Shuttle non aveva mai decollato…

  • Riflessioni

    Non facciamo come Jim Fixx

    Il mio scopo? Primo, introdurvi nel magico mondo del running. Secondo, cambiare le vostre vite. (Jim Fixx, introduzione di “The complete book of running”) Di tutti gli esempi su come la vita sia imprevedibile e le nostre armi spesso si ritorcano contro noi stessi, quello di James Fuller “Jim” Fixx mi sembra altamente illuminante. Visto che il lavoro è parte della vita, non meravigliamoci se tutte le nostre sicurezze (gli strumenti, le competenze, i riconoscimenti che abbiamo ricevuto…) non ci proteggono da scivoloni colossali e magari pure “mortali”. La moda del running Se siete mai stati a New York (ma basta guardare i film hollywoodiani) avrete sicuramente notato che in Central Park corrono tutti…

  • Riflessioni

    La ricetta per superare le difficoltà

    Cordillera delle Ande peruviane, 22 Marzo 1985. Durante la discesa dalla vetta del Siula Grande (6260m), l’alpinista britannico Joe Simpson si ritrova in una situazione assai poco raccomandabile: è solo, sul fondo di un crepaccio alto trenta metri, ed ha una gamba rotta. E’ successo che il suo compagno di cordata, Simon Yates, ha reciso la corda con la quale lo stava calando. Non aveva scelta: il peso di Simpson avrebbe trascinato anche lui, e l’istinto di sopravvivenza ha prevalso. Incapace di ritrovare l’amico, Yates lo abbandona al suo destino, tornando a valle… Devastato dai sensi di colpa Una situazione estrema Non che fossero state rose e fiori, per Simpson,…

  • Riflessioni

    La cattiveria nell’insegnamento

    Non esistono, in qualsiasi lingua del mondo, due parole più pericolose di: “Bel lavoro”. (Terence Fletcher, “Whiplash”) E niente: l’altro giorno ho sognato la mia insegnante di matematica delle scuole medie, la signora Martini. Una di quelle robe che dovrebbero restare ben seppellite nel subconscio; e invece… Ho sognato di quella volta che spiegò il Teorema di Pitagora. A un certo punto si fermò, e mi chiese se era tutto chiaro. Balbettai qualcosa di affermativo, ma poco convincente. Al che lei mi fissò dritto negli occhi, e mi disse: “Bene, Focci… quando ho finito, vieni qui alla lavagna e ripeti tutto: parola per parola, numero per numero. Così vediamo se…

  • Riflessioni

    L’ignoranza uccide

    Documento dell’Istituto Superiore di Sanità: “Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale 5 gennaio 2022”. E’ un documento di 45 pagine, pieno di dati e grafici e tabelle… tipo questa, molto importante, sulla vaccinazione: Non è sicuramente agevole a leggersi, sia chiaro. Non tanto per la complessità – non si tratta di fisica quantistica, basta la matematica che si impara alle medie – quanto per l’attenzione che richiede: bisogna “stare sul pezzo” e assimilarlo lentamente, non è un contenuto di Instagram che si mangia in pochi secondi. Siamo alle solite: se vuoi capire davvero le cose, devi metterci una fetta di culo (scusate il francesismo). Poi vabbé: se proprio non si ha voglia…

  • Riflessioni

    La lezione di “It”

    E’ possibile che It trovi protezione nel semplice fatto che, trasformandosi in adulti, i bambini diventano incapaci di fede o comunque le loro intuizioni vengono impoverite da una sorte di artite spirituale? Sì, credo che qui sia il segreto. (Mike Hanlon) Non ricordo di preciso quando lessi “It” di Stephen King la prima volta, ma credo a vent’anni o suppergiù: non molto dopo che venisse pubblicato, insomma. All’epoca, lo divorai… gustando la trama, l’intreccio, le sensazioni vivissime (che per qualche tempo mi fecero fissare gli scarichi dei lavandini con sospetto!). Poi, io e “It” ci siamo persi di vista. Lo sto rileggendo oggi, a venticinque anni di distanza. E la…

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    La lezione de ‘Il conte di Montecristo’

    Lo so che il mondo è una sala da gioco dalla quale bisogna uscire gentilmente e con dignità, cioè salutando e pagando i propri debiti.(Edmont Dantès) Un paio di anni fa ho rimediato a una considerevole lacuna: non avevo mai letto “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas. Non sono molto avvezzo a questi romanzi storici (preferisco i saggi, oppure la fiction) quindi ho fatto una certa fatica a muovermi tra i vari personaggi. Ho dovuto anche costruire una sorta di schema per ricordare i vari intrecci: Ciononostante, il libro mi è piaciuto moltissimo. E sono convinto che, da esso, si possano trarre alcuni insegnamenti piuttosto interessanti – sia per…